Sapete riconoscere un Pavor notturno da un incubo? I consigli della consulente della nanna
Improvvisamente, durante la notte, sentite il vostro bambino urlare: occhi sbarrati, è agitato e spaventato e soprattutto non sembra cosciente: non è sveglio, ma nemmeno addormentato, il battito cardiaco accelerato.
Vi sembra che abbia avuto un brutto incubo e anche se all’apparenza è sveglio sembra non riuscire ad uscirne. Questo è il caso di un Pavor notturno.
Cos’è un Pavor Nocturnos?
In italiano pavor si traduce con terrore e si manifesta con delle “crisi” notturne che tuttavia non hanno natura patologica. Quindi vi posso subito rassicurare: i pavor notturni, per quanto terrorizzanti, non hanno conseguenze e di solito il bambino il mattino seguente non ricorda assolutamente nulla! In sostanza gli unici a prendersi uno spavento di solito sono proprio i genitori.
Perché alcuni bambini hanno i Pavor notturni?
È un piccolo problema comune nella prima infanzia soprattutto tra i 2 e i 5 anni.
Non è legato a nessuna patologia, né a traumi o problemi affettivi e, come già anticipato, non ha nessuna conseguenza. Visto che il bambino non è cosciente durante il Pavor non cercate di svegliarlo perché potrebbe essere traumatico. In questi casi la migliore cosa da fare è non fare nulla o al massimo parlare con toni tranquilla e pacati.
Ma qual è la differenza tra il pavor e un incubo?
IL PAVOR:
1. Il Pavor accade di solito nella prima fase di sonno e il bambino il giorno dopo non ricorda nulla;
2. In una crisi di Pavor i bambini possono anche urlare molto forte (motivo di spavento per i genitori) e anche quando i genitori si avvicinano non riescono a calmare il bimbo;
3. La dura media è di 5-15 minuti;
4. Accade solo nel 5% dei bambini.
GLI INCUBI:
1. L’incubo si manifesta nella seconda fase del sonno: quella del sonno REM popolato dai sogni;
2. Quando il bimbo si sveglia è cosciente, anche se semi-addormentato;
3. I bambini possono impiegare più tempo a riaddormentarsi.
Cosa fare per evitare sia incubi e Pavor?
1. Evitare la televisione dal pomeriggio (dalle 16 in poi) fino al momento della buonanotte;
2. Cercare di rispettare gli orari di sonno perché un bambino troppo stanco è più agitato e quindi più predisposto a queste situazioni;
3. Controllare che non soffre di apnea del sonno;
4. Non leggere libri con dei mostri e non parlare delle cose che fanno paura prima di andare a dormire.
Una cosa molto bella e utile da dire ai bambini è che possono avere tutti i sogni che vogliono, ma che poi possono iniziare a descrivere e a pensare ai bei momenti della giornata (per esempio al parco etc..) in modo tale da far si che si addormentino pensando ad immagini positive e imparando che possano controllare i loro pensieri!
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